Cosa fare se le tue stampe non aderiscono al piatto – PT. 2

Uno dei problemi più comuni nel mondo della stampa 3D, soprattutto per chi si approccia per la prima volta a questo hobby ma anche per i più esperti, è riuscire a far aderire le stampe al piatto. Capita spesso che i nostri pezzi non aderiscano mentre la stampante sta estrudendo il primo strato ma anche che si stacchino dal piatto quando già il pezzo sta prendendo forma. È sicuramente una delle situazioni più frustranti quando si parla di stampa 3D ma con questo articolo voglio aiutarti a capire quali possano essere le cause e a risolvere questo piccolo problema. Nella prima parte abbiamo affrontato le cause più comuni e semplici da risolvere, in questo articolo invece approfondiremo le cause più rare ma comunque da considerare quando si hanno problemi di questo tipo, quindi iniziamo subito!

Il peggiore incubo di chi stampa in 3D (Fonte: howto3dprint.net)

La tua stampante è in squadra?

Nonostante livelliamo il piatto, se la nostra stampante non è assemblata come si deve sarà difficile far aderire i nostri pezzi alla superficie. Ma cosa bisogna controllare allora? C’è da verificare se il nostro asse X sia parallelo al piatto. Ciò è importante anche se usate un sensore di autolivellamento perché se la differenza di altezza tra le varie aree del piano è ampia, sarà difficile per la macchina riuscire a compensare il divario.

Come possiamo sistemare?

  • Muniamoci di una brugola o di un cacciavite con punta esagonale e svitiamo leggermente il carrello che sostiene l’asse X e gli permette di muoversi sull’asse Y, in modo da avere un po’ di gioco.
  • Portiamo poi la testa di stampa al centro dell’asse X.
  • Prendiamo poi due oggetti di altezza esattamente identica e poniamoli sopra il piatto.
  • Abbassiamo l’asse X finché non si appoggia da ambo i lati sui due oggetti.
  • Fissiamo nuovamente il carello stringendo le viti.

In questo modo avremo reso parallelo il nostro asse X con il piano.

A che temperatura stai stampando?

Il piatto riscaldato è un requisito fondamentale per stampare la maggior parte dei materiali, dal PETG, all’ASA, passando per ABS, eccetera. In questi casi dunque è importantissimo controllare che la temperatura del piatto sia adeguata. Ad esempio il PETG richiede solitamente tra i 60° e i 70°, l’ASA e l’ABS si aggirano tra i 90° e i 110° di temperatura del piatto, ad esempio. Se dunque il materiale ha problemi di adesione potrebbe essere opportuno alzare di qualche grado la temperatura finché non si risolve il problema.

È giusto citare un altro fattore già che parliamo di temperatura. Se hai difficoltà con i materiali tecnici (ASA, ABS, Nylon, PC) ciò potrebbe essere dovuto alla temperatura della stanza. Con questo tipo di filamenti infatti non basta la temperatura del piatto, bensì è necessaria una temperatura dell’ambiente tale da non far raffreddare bruscamente il materiale. Questi filamenti tendono a non aderire se raffreddati troppo rapidamente, per cui solitamente si consiglia l’uso di una stampante chiusa in caso li si voglia usare, soprattutto per pezzi di ampie dimensioni.

Non doveva essere un cubo? (Fonte: Simplify3D)

Hai guardato il tuo piatto?

Siamo arrivati all’ultima causa della mancanza di adesione: il piatto consumato. È un fattore che si può facilmente ignorare perché, soprattutto con i popolari piatti in PEI, è difficile notare l’usura della superficie di stampa. Purtroppo però è possibile che il piatto sia ormai consumato e non possa fare più il suo dovere. In questi casi la soluzione ovviamente è cambiare il il piano. La scelta più popolare e comoda è quella del piatto flessibile.

Visto però che non vogliamo dover cambiare spesso la superficie di stampa, ti lascio un trucco. Solitamente quando importiamo un oggetto nello slicer, il modello verrà posto al centro del piatto. Il centro del piatto in questo modo però sarà la zona che sottoporremo di più a stress e si degraderà più velocemente. La soluzione è cambiare la locazione dei propri pezzi, soprattutto se piccoli. Possiamo spostarli agli angoli, alternando anche questi per evitare il consumo eccessivo di una zona in particolare.

Ha visto tempi migliori questo piatto. (Fonte: PrusaResearch)

Conclusione

Ora che abbiamo discusso tutte le possibili cause del problema e approfondito le soluzioni, hai tutti gli strumenti per tornare velocemente operativo nel caso l’ostacolo si ripresentasse.

Se vuoi una comodità in più ti consiglio di seguire la nostra guida video su come installare e configurare il Bltouch.

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Guide|Stampa 3D

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