Scontro tra titani: Aquarius vs. Orbiter vs. Sherpa Mini

Sicuramente se siete entrati nel mondo della stampa 3D da qualche anno, avrete sentito parlare dell’estrusore Orbiter, uno dei più famosi e apprezzati. Molto conosciuto è anche lo Sherpa Mini, ampiamente utilizzato nelle stampanti 3D custom ad alta velocità. Ispirato a questi due gioiellini di ingegneria, troviamo una nuova uscita: l’Aquarius della Lerdge. Vediamo insieme un po’ di caratteristiche tecniche e confrontiamoli.

 

Orbiter vs Aquarius vs Sherpa Mini. (Fonte: Gloria Elisabetta Magarotto di CFL106)

Cos’hanno in comune questi estrusori?

Tutti questi usano un pancake rotondo come motore, leggero ma potente. Presentano tutti una struttura all metal, più durevole di quelle in plastica di estrusori molto comuni come il BMG, ma lo Sherpa Mini è più semplice da reperire con la struttura stampata in SLS PA12. Utilizzano inoltre un sistema a doppio ingranaggio che permette una miglior presa sul filamento, dunque un’estrusione più precisa, a differenza degli estrusori che sono dotati di un solo ingranaggio insieme a una ruota liscia.

 

Single Drive vs Dual Drive (Fonte: kywoo3D)

Stiamo parlando di estrusori pensati per essere usati come direct drive, ovvero per essere posizionati sulla testa di stampa, non lontano da essa. Ciò permette di stampare in modo più semplice filamenti flessibili, velocizzare le stampe, diminuire la retrazione.

 

Differenza tra direct drive e bowden (Fonte: Recreus)

In cosa sono diversi invece?

Innanzitutto questi estrusori si piazzano su fasce di prezzo ben differenti. L’Aquarius può essere acquistato a 30€, l’Orbiter costa 47€ mentre lo Sherpa Mini è reperibile a 50€.

Differiscono anche nel peso questi estrusori: l’Aquarius presenta una massa di 136.8 g, l’Orbiter di 165g, infine lo Sherpa Mini di 137.7g. L’Aquarius dunque vince in questo campo. È importante considerare il peso nella scelta dell’estrusore, in quanto, se puntiamo a stampare ad alta velocità, è fondamentale cercare di rendere più leggera possibile la testa di stampa.

Infine parliamo di Gear ratio. Innanzitutto di cosa si tratta? Con questo termine si fa riferimento al rapporto tra l’ingranaggio più grande e l’ingranaggio più piccolo che gli estrusori usano. Stabilisce quanti giri faccia l’ingranaggio piccolo quando il maggiore completa una rivoluzione. A livello pratico, a parità di motore, un gear ratio maggiore permette di estrudere più filamento. Stiamo parlando di 4:1 per l’Aquarius, 7.5:1 per l’Orbiter, 50:10 o 50:8 per lo Sherpa Mini. In questo campo quindi il vincitore si rivela essere l’Orbiter.

 

Esempio di gear ratio: ogni rivoluzione dell’ingranaggio grande, l’ingranaggio minore completa tre giri

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Stampa 3D

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